Quante volte vi sarà capitato di guardare un film e sentirvi toccati nel profondo? A quanti le immagini che scorrevano sullo schermo sembravano un rewind del proprio passato o una visione di ciò che avrebbero voluto nel proprio futuro?
Il cinema da sempre, si sa, è il miglior modo per raccontare una storia… Una storia che sappia di vita vera o di fantasia, poco importa. Purché le persone riescano a trovare al suo interno un qualcosa che si agganci con loro, con il loro modo d’essere, con il loro modo di esistere. E, attraverso ciò, far sì che esse stesse escano da quella semplice esperienza d’osservazione, diverse. Forse mutate… Forse cresciute.
Ogni trama che si rispetti tende a lasciare al suo interno degli spazi vuoti, come fossero righe bianche su di un foglio, colmati poi dal pubblico con i propri pensieri e i propri sentimenti. Tale meccanismo, su cui fa perno la capacità del cinema di saper suggestionare lo spettatore e il suo stato d’animo, si basa sulla teoria della mente – teoria secondo la quale le persone presumono che la mente degli altri operi come la propria – e su due meccanismi psicologici di base, l’identificazione e la proiezione. La prima è il meccanismo psicologico secondo cui una persona osserva un’altra e ne assorbe una caratteristica o una peculiarità, modificandosi parzialmente o totalmente in conformità di ciò che ha osservato, arrivando addirittura ad assumere condotte emotive e cognitive altrui. La seconda, invece, si basa sul processo psichico attraverso il quale lo spettatore conferisce ai protagonisti riflessioni, aspirazioni, obiettivi e comportamenti che, in realtà, sono esclusivamente suoi, e per i quali si convince di rilevare, in quegli stessi personaggi, in modo oggettivo, quelle sue caratteristiche personali.
E allora, perché non partire da queste semplici conoscenze di base e utilizzarle a nostro favore? Perché non sfruttare questa imprescindibile capacità d’influsso tipica del grande schermo per imparare ad affrontare uno dei momenti più delicati e importanti della vita di una famiglia?
Questo è, dunque, l’obiettivo che ci siamo poste: poter coniugare dei meccanismi così involontari e inconsapevoli con l’eleganza, la raffinatezza e la capacità di arrivare fin nel profondo della settima arte, per accompagnarvi lungo tutto quel viaggio che porterà, alla fine, alla creazione di qualcosa di incredibilmente straordinario: un figlio.
E’ così che abbiamo pensato di proporre alle future mamme ed alle neo mamme il momento formativo: “Cinema e maternità”, una giornata in cui, con il supporto di due psicologhe, si parlerà di maternità in maniera diversa.
Per le mamme sarà disponibile a richiesta il baby parking durante il corso.
DA SETTEMBRE!
Per informazioni: mammecare@gmail.com
A cura di
Dott.ssa Lucrezia Bottiglieri
Dott.ssa Angelica Ferrari
Leave a Reply